Spese sanitarie detraibili: quando informare il paziente è vantaggioso
30 Dicembre 2021Le spese sanitarie sono tra quelle che in qualche modo possono andare a gravare sul bilancio familiare. Sfortunatamente, la crisi economica posta in essere dall’emergenza sanitaria da Coronavirus spinge molti pazienti a soprassedere anche di fronte all’evidente necessità di ricorrere a cure o trattamenti specialistici In questo senso, si rivela molto utile rassicurare i pazienti con una duplice strategia: da un lato, mettere in atto una serie di convenzioni con i maggiori enti assicurativi e rendere le cure interamente finanziabili; dall’altro informare i pazienti circa la possibilità di usufruire delle opportune detrazioni fiscali. Approfondiamo in questa sede questo secondo aspetto.
Detrazioni fiscali per le spese sanitarie: cosa dice la legge
La Legge di Bilancio 2020 (approvata il 23 dicembre 2019 dalla Camera) ha esercitato un notevole impatto sia a livello di conti pubblici, che per quanto riguarda le economie delle tante famiglie che hanno altresì dovuto affrontare la dura prova dell’emergenza Coronavirus, con tutte le note conseguenze sul piano lavorativo e dei risparmi privati. Per fortuna, la finanziaria aveva introdotto una serie di interessanti novità in fatto di deduzioni e detrazioni sul piano fiscale. A livello sanitario, già nel 2020 era possibile avvalersi della possibilità di scaricare le spese mediche effettuate tanto nel settore pubblico o privato convenzionato, quanto nel privato. Se per le spese mediche eseguite nel settore pubblico o privato convenzionato tutto sommato non v’era nulla di particolare da fare, se non esibire la Tessera Sanitaria (grazie alla quale i dati venivano trasferiti automaticamente all’Agenzia delle Entrate), per quanto riguarda il settore della sanità privata, il discorso era diverso.
Detrazioni fiscali per spese sanitarie nel settore privato
Rimane confermato anche per quest’anno quanto già stabilito per il precedente. La struttura sanitaria che operi in regime totalmente privato dovrà emettere un documento commerciale indicante tutti i dati del paziente, incluso il codice fiscale, oltre che il metodo di pagamento prescelto. Ai fini della detraibilità, il paziente dovrà pagare con metodo di pagamento tracciabile. Sarà cura della struttura sanitaria adempiere anche all’obbligo di installazione di un POS, per offrire al paziente la possibilità di pagare con suddetto sistema. In alternativa, un altro sistema di pagamento tracciabile che dà diritto a detraibilità è naturalmente il bonifico bancario. A proposito di POS, è bene non rifiutare mai un pagamento tramite Point of Sale, pena una sanzione di 30 euro + il 4% del valore della ricevuta emessa.
Ricordare ai pazienti che grazie alla tracciabilità del pagamento potranno usurfuire della detraibilità Irpef del 19% è dunque un ottimo argomento (oltre a quello relativamente alla loro salute orale, naturalmente), per invogliarli a prendersi cura di sé ed a procedere con i trattamenti necessari.
Riassumendo, quali sono i metodi di pagamento tracciabile?
Volendo semplificare, laddove non si usa contante si ha un metodo di pagamento tracciabile. Rientrano nel suddetto metodo le carte di credito o di debito, incluse le prepagate, e i bonifici bancari, gli assegni bancari ed i bollettini postali. Ricordiamo che, presso strutture sanitarie private e non convenzionate, la tracciabilità del pagamento è l’unico modo per accedere alla detrazione Irpef del 19%, in quanto in tali strutture non si esibisce la tessera sanitaria.
Cos’altro sarà necessario dare al paziente?
Come detto, sarà fondamentale che la struttura sanitaria fornisca al paziente un documento commerciale indicante tutti i dati del paziente ed il metodo di pagamento prescelto. L’intestatario della ricevuta sarà colui che avrà diritto alla detrazione.