Donazione degli organi, cosa dice la legge
28 Settembre 2023La donazione degli organi è un argomento controverso sul quale ognuno è libero di formarsi l’opinione che crede. Per donazione degli organi si intende l’asportazione di organi o di porzioni di tessuto a seguito di morte cerebrale del donatore, da trapiantare su un altro individuo al fine, spesso, di salvargli la vita. Si tratta di un gesto profondamente altruistico e del tutto gratuito, che tuttavia va ben ponderato. Scopriamo dunque cosa dice la legge in merito e come funziona in Italia la donazione degli organi.
In cosa consiste la donazione degli organi
La donazione degli organi avviene a seguito di morte cerebrale del donatore: uno stato che si raggiunge a seguito di un grave trauma o di una patologia come una meningite, una ischemia o emorragia. Per morte cerebrale si intende la perdita totale e non reversibile delle funzioni cerebrali. Tale stato va pedissequamente documentato da un medico, che è tenuto ad allegare una serie di esami diagnostici ben precisi. In questo caso il donatore è anche detto donatore cadavere.
Dichiarazione di morte cerebrale: cosa dice la legge
Come detto, è compito dell’èquipe medica stabilire e decretare la morte cerebrale del donatore. La legge 578 del 1993 ed il decreto 582 del 1994 stabiliscono con precisione quali siano i criteri clinici e diagnostico strumentali per dichiarare la morte cerebrale di un paziente.
ESSI SONO I SEGUENTI:
- il paziente deve avere un elettroencefalogramma piatto;
- la causa della morte cerebrale deve essere indicata chiaramente (una patologia ben precisa, per esempio);
- dev’esserci una totale assenza di stimoli provenienti dal cervello;
- il paziente non deve essere in grado di respirare autonomamente;
- il paziente non risponde agli stimoli dolorosi;
- il flusso cerebrale ematico deve essere assente;
- tali condizioni devono durare almeno 6 ore per i pazienti adulti e 12 ore per i pazienti pediatrici.
L’equipe medica tenuta a dichiarare la morte cerebrale dev’essere differente da quella che andrà ad eseguire il trapianto, e si compone per legge da un medico neurologo, un medico anestesista-rianimatore e un medico legale.
Come esprimere il proprio consenso alla donazione degli organi
In Italia, in accordo a quanto stabilito dalla legge 91 del 1999, qualunque cittadino maggiorenne è libero di esprimere il proprio consenso o dissenso rispetto alla possibilità di essere donatore di organi. Sarà dunque donatore chi esprime parere positivo, non donatore chi esprime parere negativo. Esiste anche una terza opzione, ovvero quella di chi non si è espresso in alcun modo. In tal caso sarà compito dei familiari prendere la decisione in merito all’eventuale donazione di organi.
In che sede esprimere il consenso o dissenso
Il consenso o dissenso verso la donazione può essere espresso in diverse sedi:
- presso la propria ASL:
- presso l’Ufficio Anagrafe del Comune;
- iscrivendosi all’Associazione Italiana Donatori Organi
- associandosi ad EpaC.
Dopo la dichiarazione di consenso o dissenso alla donazione degli organi, ogni cittadino è altresì libero di cambiare idea. Farà sempre fede l’ultima dichiarazione effettuata. Nel caso in cui il potenziale donatore sia un minorenne, è necessario che entrambi i genitori siano in accordo per l’espianto. In caso di disaccordo non sarà possibile procedere alla donazione degli organi.