Posizionamento implantare e densità ossea, quale connessione?
31 Agosto 2021La misurazione della densità ossea è indubbiamente uno dei parametri fondamentali capace di fornire indicazioni specifiche in merito alle caratteristiche del posizionamento implantare. Non si dimentichi che la stabilità primaria dell’impianto dentale è condizione imprescindibile per la sua successiva osteointegrazione. Di seguito alcune valutazioni sul tema.
La densità dell’osso trabecolare è senza ombra di dubbio uno dei fattori che maggiormente pesano e possono influenzare la stabilità primaria del successivo impianto. Si rende dunque necessario andare a stabilire il livello di densità ossea. Ma come?
Metodi tradizionali per la misurazione della densità ossea
I metodi sino ad oggi non sono mancati, e pur tuttavia alcuni di essi presentano alcuni limiti. Approfondiamoli assieme:
- Tomografia computerizzata: abbastanza precisa ma in grado di esporre il paziente ad un livello piuttosto alto di radiazioni ionizzanti;
- Tomografia computerizzata a fascio conico: meno radioattiva ma meno affidabile e di difficile interpretazione, in quanto basata su algoritmi messi a punto e calibrati di volta in volta dai produttori;
- Densitometria ossea ad assorbimento di raggi (DEXA): si usa solitamente per la diagnosi dell’osteoporosi e fornisce dati su scala bidimensionale anzichè volumetrica;
- Analisi istomorfometriche, analisi di biopsie tramite micro CT, applicazione dei principio di Archimede: poco utilizzabili nella comune pratica clinica in virtù del loro elevato livello di invasività.
La parola al chirurgo: quando perizia ed esperienza sono protagoniste
La perizia e l’esperienza del chirurgo si rivelano dunque cruciali nel valutare il livello di densità ossea del paziente. Sarà il chirurgo, a seguito della fresatura, a stabilire la densità ossea sulla base della scala Misch o ancora della scala Trisi e Rao (rispettivamente da D1 a D4 oppure soft, normal e hard). E ancora, si stima che la maggior resistenza dell’osso alla fresatura sarebbe un buon indicatore della sua densità. Ma si tratta pur sempre di un parametro di tipo oggettivo. Gli indicatori qui illustrati, dunque, si basano sull’osservazione e sulla perizia del medico, anziché sulla base di dati e parametri oggettivi e scientificamente misurabili.
L’implantologia guarda al futuro grazie ai micromotori implantari
La tecnologia applicata al mondo dell’odontoiatria ha consentito negli ultimi anni di mettere a punto dei micromotori implantari capaci non solo di guidare il chirurgo nel corso di interventi di implantologia e di chirurgia maxillo facciale, ma altresì di fornire esattamente la misura della densità ossea della quale si ha bisogno per valutare la successiva stabilità ed osteointegrazione dell’impianto.
Come funzionano i motori implantari
I motori implantari riescono a misurare il valore di torque convertendolo in un indicatore di densità ossea. Le misurazioni fornite sono 3:
- torque di picco
- torque intermedio
- integrale torque profondità
Il valore del torque intermedio è proprio quello che consente al chirurgo di stabilire la densità ossea e di conseguenza di avere una misurazione della stabilità ossea dell’impianto. In questo modo, il chirurgo potrà stabilire quale possa essere il miglior protocollo di inserimento implantare sulla base di parametri oggettivi e scientificamente misurati, anzichè soggettivi e basati sulla sua esperienza.
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