Quando la miopia diventa disabilità?

Quando la miopia diventa disabilità?

9 Dicembre 2024 0 Di Ilary

La miopia è una delle condizioni visive più comuni al mondo, caratterizzata dalla difficoltà di vedere nitidamente gli oggetti lontani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prevalenza della miopia sta aumentando a livello globale, tanto da essere considerata una delle principali problematiche di salute pubblica nel campo della vista. Tuttavia, quando una condizione così diffusa e spesso gestibile diventa una disabilità? Analizziamo il confine tra difficoltà visiva e disabilità, e le implicazioni sociali e legali di questa distinzione.

Cos’è la miopia?

La miopia è un difetto refrattivo causato dalla forma dell’occhio, che fa sì che la luce si concentri davanti alla retina anziché direttamente su di essa. Questo comporta una visione sfocata degli oggetti lontani. La gravità della miopia è generalmente misurata in diottrie, con valori superiori a -6 considerati “miopia elevata”. In molti casi, il problema può essere corretto con occhiali, lenti a contatto o interventi chirurgici, rendendo la condizione facilmente gestibile per la maggior parte delle persone.

Miopia come disabilità: il confine medico

Dal punto di vista medico, la miopia diventa una disabilità visiva quando la correzione ottica non è sufficiente a garantire una visione adeguata o quando la miopia è accompagnata da complicazioni come degenerazione maculare miopica, distacco di retina o glaucoma. Queste condizioni possono compromettere gravemente la capacità visiva, limitando le attività quotidiane come leggere, guidare o lavorare.

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Secondo la definizione dell’OMS, una persona è considerata “ipovedente” quando la sua acuità visiva corretta è inferiore a 3/10 o quando il campo visivo è ridotto a meno di 20 gradi. Se la miopia raggiunge questi livelli, può essere classificata come disabilità visiva.

Il quadro legale: quando la miopia diventa disabilità riconosciuta?

In Italia, il riconoscimento della disabilità è regolato dalla Legge 104/92, che prevede tutele per le persone con invalidità certificata. Per ottenere il riconoscimento della miopia come disabilità, è necessario che il deficit visivo soddisfi i criteri di invalidità stabiliti dalle commissioni mediche competenti. Una miopia elevata (oltre -10 diottrie) o complicata da patologie associate può essere riconosciuta come causa di invalidità parziale o totale, a seconda dell’impatto sulla qualità della vita e sulla capacità lavorativa.

Inoltre, il DPCM 12 gennaio 2017 stabilisce i livelli di gravità delle menomazioni visive, distinguendo tra invalidità civile, cecità parziale o totale e condizioni di ipovisione. Ad esempio, un’acuità visiva inferiore a 1/10 è considerata una grave disabilità.

Implicazioni sociali e psicologiche

Quando la miopia diventa invalidante, le ripercussioni vanno ben oltre il semplice deficit visivo. La limitazione della mobilità, l’impossibilità di svolgere determinate professioni o attività quotidiane e l’isolamento sociale possono influire negativamente sul benessere psicologico. Inoltre, le persone con miopia grave possono affrontare barriere nell’accesso all’istruzione e al lavoro, rendendo fondamentale il supporto sociale e istituzionale.

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Tecnologia e soluzioni future

Fortunatamente, i progressi tecnologici stanno offrendo nuove speranze. Lenti a contatto speciali, terapie farmacologiche come l’atropina a basso dosaggio e interventi chirurgici sempre più avanzati stanno migliorando le opzioni di trattamento per le persone con miopia elevata. Inoltre, dispositivi assistivi e strumenti digitali possono aiutare chi ha difficoltà visive a svolgere attività quotidiane con maggiore autonomia.

La miopia diventa disabilità quando supera la soglia del semplice difetto refrattivo e si traduce in un’incapacità funzionale che limita l’indipendenza e la partecipazione sociale. In questi casi, è essenziale garantire il riconoscimento legale e il supporto necessario per migliorare la qualità della vita delle persone colpite. Investire nella prevenzione, nella ricerca e nell’accesso alle cure è un passo fondamentale per affrontare questa crescente sfida globale.